Il clarinetto clicca e ascolta
Il clarinetto moderno è uno strumento a fiato ad ancia semplice che appartiene alla famiglia dei legni. L’ancia è una sottile linguetta di canna che al passaggio dell’aria vibra producendo il suono.
Lo strumento è costruito in ebano ed ha una forma cilindrica allungata; lungo il tubo si trovano diversi fori che vengono chiusi direttamente dalle dita del musicista o tramite delle chiavi per ottenere note di differente altezza.
Il clarinetto possiede un timbro che può essere dolce o squillante ed è uno strumento capace di notevole agilità nei passaggi veloci. È frequentemente utilizzato da molti musicisti a causa della sua notevole estensione e della straordinaria agilità nei passaggi solistici e anche come raddoppio di altri strumenti.
Il clarinetto è uno dei più versatili strumenti moderni e viene utilizzato in molti organici strumentali: dall’orchestra sinfonica all’orchestra jazz, dalle formazioni di musica da camera alle bande musicali. Nei complessi bandistici troviamo anche il clarinetto piccolo in mi bemolle, dal suono più acuto e penetrante, ed il clarinetto basso, dall’estremità del bocchino ricurva, che ha un timbro più grave ma comunque sempre dolce.
Lo strumento è costruito in ebano ed ha una forma cilindrica allungata; lungo il tubo si trovano diversi fori che vengono chiusi direttamente dalle dita del musicista o tramite delle chiavi per ottenere note di differente altezza.
Il clarinetto possiede un timbro che può essere dolce o squillante ed è uno strumento capace di notevole agilità nei passaggi veloci. È frequentemente utilizzato da molti musicisti a causa della sua notevole estensione e della straordinaria agilità nei passaggi solistici e anche come raddoppio di altri strumenti.
Il clarinetto è uno dei più versatili strumenti moderni e viene utilizzato in molti organici strumentali: dall’orchestra sinfonica all’orchestra jazz, dalle formazioni di musica da camera alle bande musicali. Nei complessi bandistici troviamo anche il clarinetto piccolo in mi bemolle, dal suono più acuto e penetrante, ed il clarinetto basso, dall’estremità del bocchino ricurva, che ha un timbro più grave ma comunque sempre dolce.
Il Flauto Traverso clicca e ascolta
_Il flauto è uno tra i più antichi strumenti musicali e nel corso del tempo ha subito trasformazioni significative attraverso una profonda evoluzione di materiali e forme fino a diventare lo strumento attuale. L’evoluzione del flauto ebbe inizio verso la seconda metà del XVII secolo; si cominciò a suonarlo tenendolo nella posizione attuale, da sinistra verso destra, più facile per il suonatore e lo si arricchì di fori. Il flauto traverso è uno strumento a fiato costruito abitualmente in metallo nel quale il flusso d’aria è indirizzato dall’esecutore in un foro generando delle vibrazioni che si trasmettono alla colonna d’aria contenuta nel tubo, producendo un suono di altezza determinata. Lungo il tubo possono essere aperti o chiusi i fori, anche grazie all’aiuto di chiavi, in modo da produrre note di diversa altezza.
I flauti traversi moderni sono strumenti in metallo e si suddividono nelle tre parti di “testata”, “corpo centrale” e “trombino”.
Il flauto possiede un suono leggero e rotondo ma anche corposo e robusto. Viene utilizzato in diversi generi musicali, dalla musica classica alla musica leggera. E’ presente come protagonista nelle orchestre liriche e sinfoniche, nei complessi di fiati, nelle bande musicali e nel jazz.
I flauti traversi moderni sono strumenti in metallo e si suddividono nelle tre parti di “testata”, “corpo centrale” e “trombino”.
Il flauto possiede un suono leggero e rotondo ma anche corposo e robusto. Viene utilizzato in diversi generi musicali, dalla musica classica alla musica leggera. E’ presente come protagonista nelle orchestre liriche e sinfoniche, nei complessi di fiati, nelle bande musicali e nel jazz.
La tromba clicca e ascolta
La tromba è uno strumento a fiato che appartiene alla categoria degli ottoni. Le origini della tromba sono antichissime e, con il passare del tempo, sono stati applicati allo strumento nuovi perfezionamenti, sperimentando una serie di tasti e di fori, ma senza successo a causa delle difficoltà d’uso. La tromba moderna nasce all’inizio del XIX secolo con l’introduzione dei cilindri (valvole regolate da molle d’acciaio) e, in seguito, dei pistoni.
Il suono viene prodotto grazie alla vibrazione provocata dalle labbra del musicista contro il bocchino a tazza. La tromba viene utilizzata in tutti i generi di musica (classica, leggera e jazz). La sua sonorità squillante è dovuta alla struttura del bocchino e allo stretto tubo metallico che termina con una svasatura chiamata campana. La tromba è costruita in diverse dimensioni e tipologie; la più diffusa è la tromba in si bemolle (vedi immagine sotto) che viene adoperato in genere nelle scuole di musica, seguita da quella in do in re e mi bemolle e dalla tromba piccola o trombino; esse differiscono tra di loro per forma, timbro ed estensione. Storicamente questo strumento è stato sempre adoperato per i segnali di guerra e ancora oggi viene usato dalle forze armate nelle cerimonie militari.
La tromba è strumento fondamentale in diversi organici strumentali: dall’orchestra lirico sinfonica al quintetto di ottoni, dalle bande musicali ai gruppi di musica leggera.
Il suono viene prodotto grazie alla vibrazione provocata dalle labbra del musicista contro il bocchino a tazza. La tromba viene utilizzata in tutti i generi di musica (classica, leggera e jazz). La sua sonorità squillante è dovuta alla struttura del bocchino e allo stretto tubo metallico che termina con una svasatura chiamata campana. La tromba è costruita in diverse dimensioni e tipologie; la più diffusa è la tromba in si bemolle (vedi immagine sotto) che viene adoperato in genere nelle scuole di musica, seguita da quella in do in re e mi bemolle e dalla tromba piccola o trombino; esse differiscono tra di loro per forma, timbro ed estensione. Storicamente questo strumento è stato sempre adoperato per i segnali di guerra e ancora oggi viene usato dalle forze armate nelle cerimonie militari.
La tromba è strumento fondamentale in diversi organici strumentali: dall’orchestra lirico sinfonica al quintetto di ottoni, dalle bande musicali ai gruppi di musica leggera.
Il saxofono clicca e ascolta
Intorno al 1840 Adolphe Sax, un geniale costruttore di strumenti musicali di origine belga, inventò nella sua bottega di Parigi un nuovo strumento a che possedeva la delicatezza e l’agilità dei legni (come il clarinetto e il flauto) e la potenza del suono degli ottoni (come la tromba e il trombone). Unendo ad un tubo conico di ottone, munito di fori e chiavette, un’imboccatura con una sottile linguetta di canna detta ancia ottenne un nuovo strumento a fiato, dalla caratteristica forma a pipa, che battezzò con il suo nome: era nato il saxofono. Il saxofono venne adoperato nel corso dell’Ottocento nelle bande e nelle orchestre di musica classica. Agli inizi del Novecento si diffuse negli Stati Uniti soprattutto nelle band che suonavano la musica jazz, un genere musicale di cui è diventato il simbolo. Oggi questo strumento, non difficile da suonare, grazie alla sua voce che può essere dolce oppure graffiante, è usato in diversi ambiti musicali: lo troviamo nella musica pop, nella musica leggera, nella musica jazz, nel blues, nelle bande musicali, nei gruppi di strumenti a fiato e nella musica da film (è conosciuta in tutto il mondo, ad esempio, la colonna sonora de La Pantera Rosa). La famiglia dei saxofoni si compone di vari strumenti che cambiano per le dimensioni e l’altezza dei suoni emessi; il più diffuso è il sax contralto (vedi la foto a lato) che viene adoperato in genere nelle scuole di musica. Lo strumento si suona facendo vibrare l’ancia con il fiato e producendo i diversi suoni con l’aiuto di una comoda tastiera costituita da meccanismi chiamati chiavi che consentono di chiudere molto semplicemente i fori lungo lo strumento.
Il pianoforte clicca e ascolta
Il pianoforte fu inventato nel 1711 dal padovano Bartolomeo Cristofori con lo scopo di ottenere un “clavicembalo con il piano ed il forte”. Gli strumenti a tastiera che hanno preceduto il pianoforte, infatti, non offrivano la possibilità di variare l’intensità del suono. Il pianista può ottenere suoni di volume diverso in base al tocco, ovvero alla forza applicata dalle dita sui tasti. Il pianoforte che può essere verticale, a coda o a mezza coda è formato dalla cassa, dalla cordiera, dalla tastiera e dai pedali. La cassa armonica è costituita dal rivestimento esterno mentre la cordiera è formata da corde di acciaio, rivestite con spirali di rame. La tastiera comprende circa sette ottave disposte da sinistra verso destra, dal grave all’acuto. I tasti abbassati dall’esecutore mettono in azione dei martelletti che percuotono le corde, le quali vibrano producendo il suono. Il pianoforte è, quindi, uno strumento a corde percosse. I pedali sono di solito due: quello di destra, detto del forte, permette alla corda di continuare a vibrare anche dopo che il tasto si è alzato, quello di sinistra, detto del piano, tende a diminuire la sonorità. Il pianoforte viene largamente usato in tutti i generi musicali (classico, sinfonico, leggero, jazz, etc.) come solista, insieme ad altri strumenti e di accompagnamento al canto.
La Chitarra clicca e ascolta
Con il termine chitarra oggi s’intendono strumenti diversi fra loro, dalla chitarra classica a quella elettrica. In questa breve descrizione si parlerà del modello “classico”. La chitarra classica è uno strumento a pizzico con sei corde singole. È costituita da tre parti: la testa (paletta), che serve a sostenere il meccanismo di accordatura; il manico, munito di una tastiera sulla quale, pigiando, si ricavano le note; la cassa di risonanza, a forma di otto la cui tavola armonica ha in mezzo un foro circolare detto “rosa”. Il ponticello, incollato sulla tavola armonica, è la parte a cui vengono fissate le corde e che trasmette le vibrazioni alla cassa. La chitarra è uno strumento molto antico e probabilmente ha avuto origine in Mesopotamia. Dalle origini fino ai giorni nostri, ha sempre conservato la sua forma caratteristica e comparve in occidente già nel ‘200: pare che sia stata introdotta in Europa, attraverso la Spagna, dai Mori. Fu usata come strumento da camera, prevalentemente solistico, e la sua letteratura nel ‘500 e nel ‘600 fu molto ampia, soprattutto in Italia e Spagna. Per quasi tutto il ‘700 ebbe poca fortuna ma sul finire del secolo iniziò il periodo di massimo splendore (durato fino ai primi decenni dell’800), con la comparsa di ottimi didatti, concertisti e compositori quali lo spagnolo F. Sor e gli italiani F. Carulli e M. Giuliani. Durante il periodo romantico la chitarra sopravvisse quasi unicamente per merito dello spagnolo F. Tárrega. All’inizio del ‘900 lo strumento rientrò a pieno titolo nella nuova estetica della musica moderna grazie alle sue caratteristiche timbriche messe in luce soprattutto dal virtuoso A. Segovia. Il suo merito fu di interessare alla chitarra valenti compositori che crearono l’ossatura della moderna letteratura chitarristica, arricchitasi di numerosi altri compositori fino ad oggi. La chitarra è utilizzata in molti generi musicali di ogni paese.
Il corno clicca e ascolta
“È, di tutti gli strumenti a fiato il più belloquanto a timbro e intrinseca qualità di suono,mentre le emozioni suscitate dal suo fascinosono generalmente considerate irresistibili”
Louis François Dauprat, 1824
Sarebbe difficile per il frequentatore delle sale da concerti dei giorni nostri ravvisare una qualsiasi somiglianza tra il corno che sono abituati ad ascoltare ed il suo antico progenitore, le origini del quale si perdono nella preistoria. Circa la nascita dello strumento è estremamente difficile collocarla cronologicamente, anche se la forma stessa del corno porta ad immaginare che i materiali forniti all’uomo dalla natura (conchiglie, corna di animali, rami di albero svuotati), ne abbiano aiutato la nascita. Il corno, così come lo conosciamo attualmente, ha le sue origini in Francia intorno all’anno 1660 da qui la denominazione di Corno Francese o French Horn, che vige a tutt’oggi. Il corno è, tra gli strumenti a fiato, quello che copre in assoluto la maggiore estensione, circa quattro ottave, ed è normale che un cornista professionista riesca a spaziarci agevolmente. L’impiego del corno che i grandi compositori hanno fatto nei secoli scorsi, lo ha portato a svolgere un ruolo particolare all’interno dell’orchestra. La molteplice natura tonale dello strumento lo rende, infatti, adatto ad amalgamare il suono dei legni, (oboe, fagotto, clarinetto, flauto traverso) con i quali condivide le dinamiche più moderate, oppure ad esaltare le eccitanti sonorità degli ottoni (tromba, trombone, tuba). Il corno francese è stato uno tra gli strumenti più amati da W. A. Mozart, che ne apprezzava il timbro caldo e suadente, ed al quale ha dedicato ben quattro concerti. Queste caratteristiche timbriche lo hanno reso strumento indispensabile nelle diverse formazioni orchestrali e come una delle principali voci sia nelle composizioni di musica classica che nelle moderne colonne sonore di film (Via col vento, Il gladiatore, Star Wars, ecc.)
Louis François Dauprat, 1824
Sarebbe difficile per il frequentatore delle sale da concerti dei giorni nostri ravvisare una qualsiasi somiglianza tra il corno che sono abituati ad ascoltare ed il suo antico progenitore, le origini del quale si perdono nella preistoria. Circa la nascita dello strumento è estremamente difficile collocarla cronologicamente, anche se la forma stessa del corno porta ad immaginare che i materiali forniti all’uomo dalla natura (conchiglie, corna di animali, rami di albero svuotati), ne abbiano aiutato la nascita. Il corno, così come lo conosciamo attualmente, ha le sue origini in Francia intorno all’anno 1660 da qui la denominazione di Corno Francese o French Horn, che vige a tutt’oggi. Il corno è, tra gli strumenti a fiato, quello che copre in assoluto la maggiore estensione, circa quattro ottave, ed è normale che un cornista professionista riesca a spaziarci agevolmente. L’impiego del corno che i grandi compositori hanno fatto nei secoli scorsi, lo ha portato a svolgere un ruolo particolare all’interno dell’orchestra. La molteplice natura tonale dello strumento lo rende, infatti, adatto ad amalgamare il suono dei legni, (oboe, fagotto, clarinetto, flauto traverso) con i quali condivide le dinamiche più moderate, oppure ad esaltare le eccitanti sonorità degli ottoni (tromba, trombone, tuba). Il corno francese è stato uno tra gli strumenti più amati da W. A. Mozart, che ne apprezzava il timbro caldo e suadente, ed al quale ha dedicato ben quattro concerti. Queste caratteristiche timbriche lo hanno reso strumento indispensabile nelle diverse formazioni orchestrali e come una delle principali voci sia nelle composizioni di musica classica che nelle moderne colonne sonore di film (Via col vento, Il gladiatore, Star Wars, ecc.)
Gli strumenti a percussione clicca e ascolta
Ci sono molte tipologie di percussioni nelle diverse civiltà musicali europee ed extraeuropee: strumenti musicali che sono di più antica concezione. L'orchestra sinfonica occidentale della fine del XX secolo ne accoglie un vasto repertorio. Esse, impiegate nella musica colta, rivestono grande importanza nelle orchestre jazz e nella musica rock. Gli strumenti a percussione a suono determinato I timpani, presentano una membrana di materiale sintetico o di pelle. Tale membrana viene tesa su un bacino metallico semisferico detto caldaia. Mentre un tempo per cambiare l'intonazione essa veniva tesa o allentata per mezzo di viti fissate all'estremità della caldaia, oggi lo stesso effetto si ottiene semplicemente variando la pressione del piede su un pedale attaccato a un disco centrale che modifica la tensione della membrana. Lo xilofono, nato in Indocina, appartiene alla stessa famiglia della marimba. Tra i lavori più famosi in cui compare vi sono:"Il carnevale degli animali" di Saint-Saëns e "L'uccello di fuoco" di Stravinskij. Lo xilofono normalmente ha un'estensione tonale di tre ottave e mezzo, la sua tessitura si estende verso regioni più acute di quelle della marimba. Gli strumenti a percussione a suono indeterminato La batteria è formata da elementi variabili. Qui sono raffigurati i suoi componenti standard: una grancassa, un tom-tom a terra, due tom-tom tenori, un tamburo rullante, due piatti sospesi e due piatti contrapposti (charleston o hi-hat). Il batterista usa i pedali per azionare la grancassa o i piatti hi-hat, e bacchette a testa dura per gli altri strumenti a percussione.